I Pittori fiamminghi di Illica dipinti dalla bacchetta di Jacopo Brusa per la dodicesima edizione del Festival

 

di Ornella Altavilla

Foto di Alberto Cataldi






La serata conclusiva della dodicesima edizione del Festival Illica ospita, nella piazza monumentale di Castell’Arquato, il dramma lirico I pittori fiamminghi realizzato su libretto di Luigi Illica e musica di Antonio Smareglia. La scelta del direttore artistico, nonché direttore d’orchestra, Jacopo Brusa abbraccia lo spirito di ricerca e studio all’interno del vasto e ricco repertorio del librettista del borgo medievale il cui nome è quasi sempre unito in sodalizio con quello di Puccini, Umberto Giordano e Pietro Mascagni, protagonisti tutti dell’empireo cielo del melodramma. Tuttavia, anche Pittori fiamminghi, frutto di una collaborazione meno nota come quella con il compositore Antonio Smareglia ha confermato la statura artistica del librettista Illica.




Il dramma, proposto in forma di concerto dall’orchestra Filarmonica italiana e dal coro del Festival Illica ha accolto sul palco gli interpreti Marco Miglietta, Clarissa Costanzo, Daria Masiero, Francesco La Gattuta, Giacomo Pieracci e Giovanna Lanza. Pur in assenza di scenografie, complice il fascino senza tempo della piazza monumentale di Castell’arquato, la vicenda della lotta interiore fra la ricerca della gloria eterna del protagonista Cornill Shut e l’ amore per l’amata Elisabetta ha preso vita grazie alla bacchetta del Maestro Brusa che ha restituito con entusiasmo e trasporto il pensiero di Smareglia racchiuso in un’orchestrazione densa e mutevole tanto da risultare un polittico musicale e narrativo allo stesso tempo. E’ Jacopo Brusa a spiegare che Smareglia, proprio come il pittore protagonista della storia, dipinge ogni momento della vicenda ricordando a tratti le intenzioni di Wagner in occasione dei lunghi preludi, lo stile di Rossini in alcune arie e, in generale, le caratteristiche del melodismo italiano.




Come per molti compositori contemporanei di Smareglia, il lavoro è frutto di un tormento compositivo che freme fra le pagine dei Pittori e può rivivere grazie al Festival che apre le porte del catalogo illichiano su un vasto e corposo patrimonio di pagine ricche di interesse.

L’appuntamento annuale del Festival Illica diventa un’opportunità per la comunità di musicisti e per il pubblico appassionato di frequentare titoli poco noti o, a volte, anche sconosciuti ponendosi come alternativa ai cartelloni delle stagioni in cui i titoli, per molti e ragionevoli motivi, si rincorrono uguali se pur con diversi allestimenti. Un’opportunità che riveste i contorni di una vera e propria missione culturale che il Festival promuove da anni e promette di perseguire ancora.




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