Le mille e una musica di Uri Caine sul palco del Milestone
di Ornella Altavilla
Foto di Alberto Cataldi
Il 9 Novembre il palco del Milestone, con immenso orgoglio e una buona dose di coraggio della direzione artistica, ospita uno dei nomi imperdibili del panorama musicale contemporaneo: Uri Caine (pianoforte) assieme a Ben Perowski (batteria) e Mark Helias (contrabbasso).
Uri Caine è noto da tempo per essere artista poliedrico, trasversale e onnivoro. La sua conoscenza della musica è totale: in un unico discorso mescola stili, generi e contesti musicali della storia della musica dalla classica al blues, dal soul al funky fino all' improvvisazione radicale. Il lessico, ricchissimo e colto, diventa personale e riconoscibilissimo nell'insistenza ritmica e percussiva e nella scelta dei colori, aspri e spigolosi, delle armonie.
L'intenzione musicale è la stessa per Mark Helias e Ben Perowski, compagni di viaggio nella rotta verso il superamento delle colonne d' Ercole del linguaggio musicale. Lo strumento, per tutti, è solo un tramite per destrutturare la materia sonora e poi ricomporla in un pensiero nuovo e originale: un totem di note dense scavate fra le corde intrecciate del piano e del basso e scolpite dalle bacchette che si frantuma, subito dopo, in pochi accordi.
Dopo le poche parole di presentazione il trio esplode letteralmente in un unico impetuoso atto creativo che disintegra lo scorrere del tempo, sbriciola i silenzi e gonfia di passione ogni idea musicale. Due ore di musica in cui brani originali e standard scivolano uno nell'altro senza soluzione di continuità e senza mai lasciare spazio ai sentimentalismi. Nello stesso flusso sonoro le citazioni arrivano come improvvisi e balenanti fotogrammi, fra queste le inconfondibili armonie di Milestone e di Tea for two. Chiude il concerto uno splendido Round Midnight che evapora e si disperde in American Tune di Paul Simon.
Il risultato è straordinario, commovente, esplosivo, fisicamente coinvolgente e mozzafiato e travolge il pubblico con foga impetuosa.
Un viaggio durato un tempo non quantificabile (e che forse dura ancora) in cui è palpabile l'urgenza di raccontare una storia che, accanto allo sdegno per le ingiustizie e al tormento interiore, rivela un amore sfrenato per la vita. Ma quale che sia la narrazione è solo una la trama che corre veloce e l'attraversa portando un messaggio rivoluzionario e sovversivo per ogni tempo: la ricerca e la costruzione della libertà attraverso l'invito ad abbandonare la posizione di trincea nelle proprie esperienze d'ascolto, spesso elevate a gusto, per incrociare stili musicali diversi, scardinare abitudini mentali e, se possibile diventare, oltre che musicisti, anche persone migliori.
«Informazione non è conoscenza. Conoscenza non è saggezza. Saggezza non è verità. Verità non è amore. Amore non è musica. La musica è il meglio».
Frank Zappa






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