LA PITTURA COSMICA DI EMILIO D'ELIA


di Laura Bonelli


In un momento storico in cui la narrazione del pensiero e degli eventi sociali è causa di confusione, paure e instabilità, la pittura di Emilio D'Elia si pone come faro in una notte tempestosa. Ricordare che l'uomo ha una parte spirituale in grado di connettersi con un punto di luce (immateriale, immaginario o reale in base alla coscienza di ognuno) è motivo di apertura verso l'ignoto. E' una pittura che trascende ma allo stesso tempo ingloba e ricorda la celebre tavola smeraldina attribuita ad Ermete Trismegisto: quod est inferius, est sicut quod est superius, et quod est superius, est sicut quod est inferius: ad perpetranda miracula rei unius. (Ciò che è in basso è come ciò che è in alto e ciò che è in alto è come ciò che è in basso: per portare a compimento il miracolo dell'unione).




Verso l'isola dei vivi (2020-21)


Nei tuoi dipinti il colore è di grande impatto, diventa esso stesso forma...Quanta importanza dai alla scelta dei colori?


Sono i miei compagni di viaggio. Si, i colori sono importanti perché parlano della mia anima, per dipingere tutto quello che sgorga dalla mia interiorità, per tradurlo in forma che “mi informa” dell'immagine sopravvenuta. E’ questo un processo lento, e per realizzarlo ho bisogno di molta quiete e tranquillità. I colori sono importanti nella misura in cui dalla polvere iniziale alla successiva mescolanza e la stesura finale, iniziano ad essere evocativi, abitati. Dare una forma concreta ad un’idea intima, perché questa viva fuori di me, per restituirla al mondo e che per me diventa Gioia.

Per questo ho scelto due colori, per rappresentare la sacra immagine interiore: il blu oltremare scuro e il giallo di cadmio chiaro. Il blu rappresenta la dimensione spirituale, il giallo la luce. E’ la luce della memoria, luce che svela l'invisibile, luce che è dentro e fuori di noi.

Perché cercare di utilizzare altri colori, se per questi ho una maggiore empatia?

I colori sono dotati di materia viva, vibrazioni, energia e anima propria, che mi aiutano nella costruzione dell'immagine finale, in cui evocazione e mistero trovano il loro posto.



Che cosa rappresenta per te il blu?

E' il pilastro del mie opere. Il blu è il colore con cui riesco a esprimere al meglio la dimensione spirituale quasi magica che mi infonde tranquillità, che mi attira e mi assorbe verso l'ignoto. E’ il colore più importante attraverso il quale rappresento la mia ricerca interiore. Per me il blu è il colore del cosmo, dello spazio infinito, dello spazio interiore da scoprire.

Questo blu “abitato”, come io lo definisco, pieno di presenze che il colore cela, é “il velo”, il mondo delle apparizioni, che sa concedersi a chi, con sensibilità, attenzione e chiaroveggenza saprà aguzzare la vista per entrare in tale colore “assoluto”.

Il mio blu può avere una trasparenza funzionale che è purificante, è il luogo della scaturigine autentica





Pausa siderale,  2021


In che modo ti approcci alla tela bianca?

Dipingere per me é un rituale, che si svolge nel silenzio assoluto. Ho bisogno di concentrare le mie energie interiori, mentre preparo il mio "cantiere". Anima di carta e tele immacolate, acqua, pennelli e altri attrezzi... non ho paura di affrontare il bianco totale, il luogo delle future apparizioni.

Poi il resto è pratica, esperienza, manualità tecnica acquisite in tutti questi anni, che mi aiutano nel disvelamento finale della sacra immagine interiore.



Nei tuoi lavori c'è spesso il rimando al cosmo. Per te è un luogo fisico o un aspetto interiore?

Questi due aspetti non sono scissi, bisogna sviluppare coscienza e comprendere che apparteniamo e siamo legati a questa immensità, a questo meraviglioso tutto con la nostra anima cosmica, ed essere consapevoli di essere un miracolo in questo infinito cosmo. Per questo é importante trovare propria giusta prospettiva interiore, nel mondo e nell' universo. Siamo necessari passeggeri, abitanti e viandanti di questo cosmo. Non dobbiamo considerare la sola materia ma anche la nostra connessione spirituale le le nostre radici celesti che si ricollegano al cosmo. Dobbiamo liberarci dal desiderio egoistico per raggiungere l'ecquilibrio e la tranquillità.

Cosmo ero, Cosmo sono, Cosmo saro'.



Da cosa trai l'ispirazione?

Dalla mia memoria interiore, da tutta la bellezza delle persone che ho incontrato sulla mia strada, dai luoghi che ho visitato, anche delle precedenti vite .

Tutti i giorni sono e siamo a diretto contatto con immagini e accadimenti del quotidiano che immagazziniamo. Tutto questo entra a far parte del mio lavoro, viene travasato in immagini.

Spazi e paesaggi brumosi sconfinati di pura energia, bagliori di luce che attraversano l'anima, fiumane di incontaminata energia.



Equilibrio di un giorno sereno 2015


La tua arte sembra voglia essere un canale per l'uomo per accedere al mondo spirituale. Quando hai capito che la tua forma pittorica poteva esprimersi in tal senso? Che cos'è per te la spiritualità?

Ci provo!

Fino adesso la mia esistenza é stata permeata da segni e da incontri con persone speciali che mi hanno segnato. E’ stato un crescendo di avvenimenti, sia sul piano umano che artistico, e la pittura mi ha aiutato molto nella comprensione di me stesso. Agire con il cuore e non con la testa. La spiritualità come tu ben sai non é una religione ma un modo di operare quotidianamente nel mondo per riconoscere e riconoscersi nella bellezza, per continuare a creare e amare questo miracolo che é la vita. Respirare in ogni momento la Grande Gioia. Non c'é stato un momento preciso, ma posso dirti che risale agli anni Ottanta, quando in uno dei miei lavori “Nell’alto profumato”, compare una silhoutte su un promontorio brumoso e soprattutto con "Cosmo aperto", sempre durante gli anni Ottanta. Sono stati questi due lavori in particolare a rendermi consapevole. Qui ho percepito i segni tangibili della mia attuale ricerca. E’ come se avessi trovato, attraverso la pittura, un varco, una soglia che da lì a poco si é rivelata fruttuosa e salutare per il mio essere.

E' iniziato un lungo cammino, silenzioso e impegnativo. Dona-re, riconoscere la gratitudine della vita, donare se stessi con dedizione e attenzione alla bontà. Riconoscere la bellezza delle piccole e grandi cose della vita. Essere all'ascolto dell'Altro, vivere la vita come una missione attiva verso l'umanità, snobbare la fatica. Sviluppare coscienza, empatia, compassione, vivere in armonia con tutto con la natura in primis.

Ogni giorno fare la conoscenza di se stessi, in un silenzioso cammino per incontrare la propria Anima.




Emilio D'Elia




 


Commenti

Post più popolari