DIZIONARIO DEL BIBLIOMANE, INTERVISTA NON PROPRIO SERIA ALL'AUTORE ANTONIO CASTRONUOVO, NOTO SAGGISTA IMOLESE

di Laura Bonelli

Il noto saggista imolese Antonio Castronuovo ci stupisce ancora una volta con il suo nuovo lavoro Dizionario del bibliomane (Sellerio editore Palermo).
Una carrellata di manie, aneddoti e storie strane che ruotano attorno a un amore assoluto per alcuni: quello per i libri.
Dalla bibliotafia (di cui l'autore parlerà ampiamente in questa intervista) alla gravidanza bibliofobica, passando per la sindrome della copia unica e il morbo d'autodidatta. 








Partiamo da un aspetto quasi religioso: che cos’è il celibato del bibliofilo?

Bene, la prima domanda è semplice: temevo qualcosa di astruso. Domanda semplice perché richiama subito una risposta semplice. Il bibliofilo è un infermo che non vuole guarire: ama i suoi libri e guai a toccarli. Ora, un coniuge, un compagno (o compagna), insomma una presenza stabile nel mondo in cui sono raccolti i libri del bibliofilo costituirebbe un esplicito disturbo, anche solo nei momenti in cui la persona si avvicina ai nostri libri per osservarli o spolverarli. E questo vale anche per i visitatori casuali che entrano nel sancta sanctorum della nostra collezione: sono inevitabilmente estranei. Insomma, il bibliofilo è bene che resti il più possibile solo.



Subito segue un aspetto più "fisiologico": cosa c’entra il coitus interruptus con i libri?

C’entra, c’entra. E infatti gli dedico un capitoletto omonimo nel volume. Cosa racconti quel capitoletto il lettore lo scoprirà per conto suo (accenno solo al fatto che acquistare un libro e trovarlo rovinato è qualcosa di simile, appunto, a un rapporto che si prospettava soddisfacente e che viene invece interrotto dalla visione di una pagina mancante o strappata: una sensazione orrida). Qui aggiungo una cosa non descritta nel volume: il vero bibliofilo, se riceve dal suo libraio una telefonata che annuncia l’arrivo di un volume ordinato, e riceve quella telefonata nel mezzo di un coitus, ebbene: il vero bibliofilo lo interrompe, si ricompone e corre in libreria.




Jean Baptist Madou (1769-1877), 1839 Un Bibliomane



Tra gli aspetti più inquietanti del bibliofilo ci sono la bibliotafia e la necrobibliotafia. Ce ne parli?

Non ne ho voglia. Anche perché è una storia lunga.



Topolino in che modo entra nel tuo excursus?

Vi entra nel punto in cui alludo al rarissimo primo fascicolo di questo fumetto classico. E assieme alla rarità del pezzo narro un evento accaduto a un tale, il cui figlio prestò all’amichetto proprio quel primo fascicolo. Quando il tale se ne rese conto, per poco non stramazzava al suolo.



Finiamo con una delle leggi più temute: quella di Murphy. In che modo si applica ai libri?

In molte maniere. Il primo assioma di quella legge suona: «Se qualcosa può andar male, lo farà». Ne deriva che nel nostro rapporto con i libri, proprio nei momenti in cui maneggiamo un nostro pezzo cartaceo con attenzione e gelosia accade qualcosa di spiacevole. Se infatti stiamo leggendo mentre sbocconcelliamo una fetta biscottata spalmata di marmellata e questa ci cade di mano, ebbene: cadrà sulle pagine sempre dalla parte del lato spalmato. Ma può accadere anche altro: è infatti abbastanza frequente l’incidente per cui una pagina, mentre viene voltata, si strappa tra le nostre mani, ed è sempre quella di un libro cui teniamo tantissimo. Se restiamo sotto un temporale mentre stiamo leggendo un libro al parco, sarà sempre il libro a bagnarsi di più, ben più del nostro cranio. Eccetera. La legge di Murphy agisce nel mondo dei libri con allegra cadenza, e li rovina sempre. E proprio quelli cui teniamo di più. Se insomma il bibliofilo nasconde i propri libri in un luogo che agisce da castello fortificato, sarà infine lui stesso la causa della loro rovina. Non si sfugge: chi ama, soffre.




Antonio Castronuovo

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