RAPHAEL GUALAZZI AL BAREZZI FESTIVAL

 di Ornella Altavilla




Il festival Barezzi, ormai alla sedicesima edizione, ritorna anche a Fidenza, sul palco del teatro Magnani, con Raphael Gualazzi, già ospite della manifestazione nel 2010 prima che anche il pubblico di Sanremo ne decretasse il successo.

Gualazzi, in formazione trio con Andres Ulrich al contrabbasso e Gianluca Nanni alla batteria, gestisce lo spettacolo tutto d’un fiato, fra brani originali e alcuni grandi classici del jazz e del pop reinterpretati secondo il suo inconfondibile stile. Apre il concerto la rivisitazione dell’aria verdiana “Vedi! Le fosche notturne spoglie” tratta da il “Trovatore” nel rispetto della consolidata tradizione del festival Barezzi che chiede ad ogni artista di rendere omaggio, durante il concerto, accanto ai propri brani, a Giuseppe Verdi. 

Il programma della serata prosegue con brani originali fra cui Tuesday che tradisce la passione dell'artista per una grande icona dei pianisti, Michel Petrucciani, e che mette in luce le sue doti di cantante. 

Segue Reality and Fantasy, brano che dà il nome all’album del 2011, in cui la voce del frontman si sdoppia fra due timbri contrapposti, quasi a voler simboleggiare la realtà e la fantasia del titolo, dimostrando una matura padronanza vocale. Sempre da Reality and Fantasy sono tratti Follia d’Amore, Lady O e un Caravan in tempo fast di Duke Ellington.

Di grande qualità il lavoro dei fonici e dei tecnici delle luci che hanno saputo valorizzare lo spettacolo del musicista marchigiano, in cui grande parte imprescindibile è stata data da Ulrich e Nanni con cui Raphael Gualazzi ha costruito un coinvolgente interplay.

Fra sonorità blues e soul il concerto arriva al termine e si chiude con un’altra dedica a Giuseppe Verdi, tratta questa volta da La Traviata: “Coro di zingarelle e mattadori”.




La presenza di Raphael Gualazzi nel cartellone del Festival Barezzi, quest’anno intitolato Sinfonia, suggella l’intento del festival che nella mente della direzione artistica di Giovanni Sparano e della preziosa collaborazione con Laura Fantastico, ha sempre dedicato una particolare attenzione oltre che ai nuovi artisti, non ancora famosi per il grande pubblico, anche al rapporto fra questi e i nomi più affermati, in uno scambio, oltre che di generi e stili, anche di esperienze in un’ottica di dialogo concreto fra musiche e musicisti.

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