DANZA SULLE DISSOLVENZE DEL CUORE. INTERVISTA ALL'AUTRICE ANTONELLA MONACO

di Laura Bonelli

Leggere la narrativa di Antonella Monaco è uscire  dal quotidiano e guardare il mondo dal punto di vista delle emozioni. Il suo nuovo romanzo  Danza sulle dissolvenze del cuore (WE Edizioni) ha come protagonista la vita di una danzatrice e ricorda un po' le eroine di Liala, donne appassionate e innamorate della vita, che vivono tormenti e gioie mentre cercano  di raggiungere traguardi e amori. Il mondo della danza è congeniale all'autrice poiché lo è stata in età più giovane ed in seguito è diventata insegnante.
Un racconto fatto di dettagli e grandi speranze, amori, amicizie e rivalità. Un viaggio nel cuore umano.










Com'è nata l'idea del libro?

Non potevo non scrivere una storia in cui i protagonisti ruotano nel mondo che mi appartiene, quello della danza. Avrei potuto scriverlo appena lasciate le scene a 43 anni, invece ho fatto “decantare” per anni tutte le mie emozioni legate all’arte tersicorea, e forse è stato meglio così. Questo è un Romanzo in cui si parla di sentimenti spesso contrastanti, di amore, un viaggio introspettivo che porta la protagonista a fare delle scelte… quindi si danza sulle “Dissolvenze del cuore” . Proprio come fa l’otturatore della macchina da presa che chiudendosi e aprendosi, allontana e avvicina l’immagine; nella storia che si sviluppa, Tiziana, la protagonista, va alla ricerca spasmodica di un sogno che porta con sé la bellezza dell’amore e che, a tratti, vede allontanarsi; il filo conduttore sono gli occhi del cuore con le sue non logiche, l’amore è l’essenza stessa di questo romanzo in cui ho cercato di cambiare “Il qui e ora “ in un “ Per sempre” passando verso “l’oltre” e trasformando il finito in “Infinito”! L’esistenza di tutti è come un caleidoscopio di colori e di luci che si riflettono negli specchi delle sale di danza, nei teatri e nel Karma della vita stessa.



Antonella Monaco in sala prove



La danza vissuta attraverso la sala prove, il palco e le passioni della vita... Qual è il trait d'union tra una disciplina tanto ferrea e il piano emozionale?

Credo fermamente che in ognuno di noi ci siano risorse infinite. Ho scelto la danza come mezzo di comunicazione a me più congeniale, visto che ero una bambina molto timida; dare voce al corpo, senza l’uso della parola, è stato come scrivere nello spazio dialoghi infiniti e, nel mio caso, sulle tavole di un palcoscenico. Mi sono subito accorta che era una disciplina, come dici tu, “ferrea”, ma ogni sacrificio che ho dovuto affrontare è stato annullato e appagato da ciò che ho provato nel raggiungere stati emozionali talmente grandi, da lasciarmi spesso senza fiato, e non per le difficoltà tecniche che bisognava superare, ma per il saper percepire il vibrare della mio mondo interiore. Il nostro input, in tutto ciò che si vuole raggiungere, è la PASSIONE, la molla della vita stessa. Essa ci spinge verso traguardi impensabili, perché la Passione, come l’amore, sono la nostra dolce meta ideale!


Narri un mondo fatto di complicità, sacrifici, amori e amicizie vere ma anche di rivalità e cattiveria...

Vero, faccio entrare il lettore nel mondo dell’arte tersicorea, svelando retroscena non sempre “dorati”, ma pur sempre affascinanti. Porto il lettore a far scivolare il velo che copre la storia, svelando segreti e, attraverso un percorso introspettivo, impara a riconoscere gli attimi d’amore, anelando alla bellezza di un sogno, quello della protagonista. Grazie anche alla mia vena poetica, valico ogni spazio temporale attraverso una narrazione avvincente che avvolge i sentimenti e la storia diventa un “valzer” che accompagna poeticamente il reale, una musica delle emozioni. Con passione la protagonista cerca quel “Carpe Diem” che diviene infinito, scegliendo la rotta della speranza e dell’armonia del tutto, perché solo ascoltando la voce del cuore lei impara, finalmente, a diventare chi desidera essere.



Antonella Monaco


Quanto c'è di autobiografico in questo tuo romanzo?

Non è un romanzo autobiografico, essendo stata io stessa una danzatrice, mi muovo con grazia e competenza in luoghi che appartengono al mondo della danza, descrivendo molto bene teatri di tradizione, le loro sale, nonché situazioni abituali della vita di un danzatore, anche se, ripeto, la trama è puramente di fantasia. Non nascondo che qualche particolare mi appartiene, come lo scrivere sui diari le proprie emozioni, come fa la protagonista, trasformandole in pensieri poetici ed è una stakanovista e perfezionista per quanto riguarda il suo lavoro di danzatrice come lo sono stata io nel mio percorso di artista. Penso che ogni scrittore, forse inconsciamente, mette qua e là qualcosa che appartiene al proprio vissuto che possa caratterizzare i vari personaggi.

Nel concludere, voglio ringraziarti Laura per avermi dato la possibilità di parlare del mio romanzo “Danza sulle Dissolvenze del Cuore” e voglio lasciare a te e a tutti coloro che vorranno leggere questa breve intervista, una frase che si trova nel romanzo e a cui sono molto legata…

“La danza è la musica dell’universo concentrato in un individuo.”

È una citazione di Isadora Duncan, ballerina statunitense nata nel 1877, precorritrice della danza moderna; trovo assolutamente meraviglioso questo pensiero, perché il nostro mondo interiore ha la capacità di possedere l’infinito. Abbiamo galassie intere di suoni, parole, sentimenti che ruotano intorno a luci e riflessi in perenne movimento… e ora mi rivolgo a te lettore: questo romanzo ti costringerà a fare un viaggio nella sfera dei sentimenti e travolgerà il tuo cuore!”

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