BOB MARLEY ONE LOVE - LA RECENSIONE
di Accursio Soldano
Come accade nel novanta per cento dei film che vogliono
raccontare la storia di un artista, il regista di “Bob Marley One love” è
indeciso sulla direzione da prendere. Parlare di Bob Marley da un punto di vista
artistico? raccontare la sua vita privata? parlare della sua influenza nella
politica giamaicana di quel tempo (capace, con un concerto di far riappacificare
bande rivali che si ammazzano fra di loro), dipingerlo come un santone che con
la musica vuole portare un messaggio di pace in tutto il mondo?
Questa
indecisione, o forse (considerato che il film è prodotto dai figli e parenti di
Bob Marley), questa scelta di voler dire tutto per poi soffermarsi al periodo
londinese e all'uscita dell'LP “Exodus” fa di “One love” una pellicola in cui,
in un modo o nell'altro, gli spettatori non hanno una idea chiara né della
rivoluzione musicale di cui è stato artefice Bob Marley né del messaggio che il
musicista giamaicano voleva trasmettere con la sua musica né del personaggio
Marley con i suoi pregi e i suoi difetti.
Sarà che aver concentrato il film
negli anni che vanno dal 1976 al 1978 (quando uscì il capolavoro “Exodus” e in
Inghilterra impazzava il punk dei The Clash) ha ridotto notevolmente la
possibilità di sviluppare la storia, sarà che quelli della mia età hanno una
visione romantica di quei tempi, quando nelle radio libere la scaletta
comprendeva (appunto) i Clash, Marley, Lou Reed etc... sarà che da un artista
che abbiamo ammirato ci si aspetta che un regista tiri fuori una storia lineare,
rimane il fatto che per noi che abbiamo attraversato stili e musicisti, questo
film ha il solo pregio di farti uscire dal cinema, tornare a casa e mettere sul
giradischi un vecchio Lp di Bob Marley, ma ai giovani che vogliono conoscere il
vero valore artistico di Marley, questo film dirà poco o niente. Due le note
positive: un bel po' di canzoni e l'attore Kingsley Ben-Adir, bravo, anche e
soprattutto per come si muove sulla scena.
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