NON SGRIDARMI AMICA MIA

 di Nene Ferrandi




Mario De Nardi, Le amiche (1968)



Non sgridarmi amica mia,

io sono un gabbiano oggi zoppo e cieco

sfioro la sabbia e mi faccio mare per una carezza

ho il pallore della paura,

non so giocare a scacchi

e i pochi che avevo

sono stati divorati con avidità

Non sgridarmi,

se la quercia a cui mi aggrappavo

è diventata fango

e sfioro i gesti con il cuore

nella nebbia delle intenzioni

Non alzare la voce

se gli errori mi rendono un clown inconsapevole

se il profumo del sole apre il mio sorriso

se arrotondo le mani con una pesca quasi fosse un mondo

Non esigere

un canto spento,

un sorriso di circostanza,

un passo elegante,

una favola per tacere l’angoscia.

Non cercare

nei miei pensieri ormai larve stese in un cimitero,

il guizzo del futuro,

l’incanto del mare,

l’ armonia di una pittura…

Scintille di poesie già visitate,

masticate con estasi,

ritornelli di vita,

a volte nuotano ancora nell’anima


Ma ho bisogno di te,

del viandante che scruta la luna,

di un saluto trasparente come la verità,

di una musica sincopata che fa ballare il sangue

di fiori, di colori, di parole annegate nella dolcezza.

Grazie amica mia

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