IL NUOVO PIRANDELLO DI FERLITA

di Accursio Soldano




Lo scrittore, saggista e critico letterario Salvatore Ferlita è una delle eccellenze siciliane. Di quelle vere. Di quelle che non vanno sui social a scrivere di quanto sono bravi e che a breve uscirà un loro libro sperando che i like si trasformino in libri venduti, a Ferlita questo non è mai interessato, il suo lavoro parla per lui. Professore ordinario di Letteratura italiana contemporanea presso l’Università degli studi di Enna Kore, critico letterario e saggista, collabora con la redazione siciliana di «la Repubblica» e dirige diverse collane editoriali. Ha pubblicato, tra l’altro, “I soliti ignoti” (2005), “Contro l’espressionismo. Dimenticare Gadda e la sua eterna funzione” (2011), “Le arance non raccolte. Scrittori siciliani del Novecento” (2011), “Non per viltade. Papi sull’orlo di una crisi” (2013), “Palermo di carta. Guida letteraria della città” (2013, 2019) “Harry Potter, il mago di carta. Itinerari letterari nel mondo di Hogwarts” (2023, scritto con Alessandro Cutrona), “Sperimentalismo e avanguardia” (2008) e adesso è in libreria con “Pirandello di sbieco” edito da Sellerio. Ora, dello scrittore Premio Nobel agrigentino ci sono decine e decine di volumi, studi, convegni, film, ma come per ogni grande personaggio della letteratura, c'è sempre qualcosa che rimane nascosto pur essendo in bella vista, questo perché la prospettiva con cui si analizza un autore è sempre la stessa. La più comoda.


Salvatore Ferlita


Ebbene, con questo saggio, Salvatore Ferlita mostra quanto ci sia di sconosciuto, di nascosto e di velato, in uno scrittore studiatissimo qual è Luigi Pirandello. E per fare questo basta guardarlo da un'altra prospettiva, «di sbieco», cioè andando a scovare capitoli, atteggiamenti mentali e culturali, contenuti e temi passati inosservati o considerati poco significativi. Qualche esempio: squarci di vita da bambino, da marito, da padre, filtrati dal setaccio analitico di passi narrativi o di memoria; oppure Pirandello e il sesso, e la religione, il fastidio per la retorica del Risorgimento e la diffidenza verso la legge; o ancora il cupo nichilismo delle tarde novelle; e così via. Ed è proprio guardando Pirandello dal giro dei suoi angoli bui -dice Ferlita- dal fondo dei suoi «buchi neri», che se ne scorge la più vera e inquieta modernità.

Pirandello di sbieco di Salvatore Ferlita
Sellerio Editore
128 pagine euro 15,00

Commenti

Post più popolari