I COLORI SI SPENGONO E NON RITORNANO

 

di Nene Ferrandi


Tamara De Lempicka, Ragazza in verde


Spegnere i colori quando nella vita si fa sera, quando una cornacchia ride beffarda e non vuoi sapere, ma lo supponi con verità, che la luce potrà illuminare solo i ricordi, nella malinconia delle ore.

Un saltimbanco di colori, una vita effervescente e abbacinante, un crollo devastante, un ballo sempre ricco di promesse.

I profumi e i colori e i suoni si rispondono come echi lunghi che di lontano si confondono in unità profonda e tenebrosa.”

(Charles Baudelaire)

Quella notte di Capodanno a Porto Cervo aveva oscurato la visione del mare cristallino nella sua trasparenza, ma si poteva ascoltare la musica lenta del suo respiro. Stupidamente osservavo il verde smeraldo del mio abito lungo, come se fosse la proiezione del luogo e di un’anima vestita di speranza.

Selvaggia e tenera la natura, esplosione di sfumature a volte contraddittorie, il sogno di un incontro che non poteva finire, come il mare, sincero e impetuoso come gli alberi annosi che resistevano al vento.

E cercavo di ritrovare la sua sensibilità e quel fascino della costa Smeralda negli acquarelli esposti in una mostra a Nuoro da mio marito. Il verde rigoglioso della vegetazione, l’accostamento al verde di uno scampolo di prato, il nuraghe grigio improvviso in uno spiazzo deserto, la scogliera bianca che si fonde così naturalmente con la sabbia bianchissima. Era la luce nel trascorrere del tempo ingabbiato in un giorno, a creare colori e visioni.

Allora “Nella vita, proprio come nella tavolozza del pittore, non c’è che un solo colore capace di dare significato alla vita e all’arte: il colore dell’amore.

(Marc Chagall)


In casa c’è un ritratto vincente e fiero, il viso morbido, ma i segni e i colori pastellati, si sono spenti negli occhi e nel cuore.

Colori compagni di vita e di avventure.

Colori storpiati, stretti nel riflesso di una candela gialla, quella sera, come tante altre sere d’attesa. Disadorno e occasionale il piatto sul tavolo, in una penombra difficile da ferire con un atto di volontà, tesa a restituirti pareti sbiadite di composizioni floreali senza vita. Aspettare il giorno per una telefonata che mi restituisse il sole con una supplenza d’insegnamento, un lavoro. Ma l’ombra ha i colori indefiniti della paura, dell’incertezza e guardi, passeggi in quell’unica stanza con quella candela, negli angoli cadenti di muffa, osservi la paglia giallastra della sedia, la valigia aperta con le poche cose, i libri assenti per i miei occhi. Un lungo inverno, ghiacciato dal tempo e dalla solitudine. Finalmente a scuola l’incontro con una bambina autistica che chiedeva calore...e danzava, danzava continuamente, la gonna a fiori vivaci, un maglioncino rosso, le mani ruvide che accarezzavano le mie. Mi sorpresi a scoprire e denominare i colori con il suo incanto della scoperta. Sì, con i colori dei pittori astrattisti inondai le ore vissute insieme, cercando di decifrare emozioni, racconti di visioni, intensità di sensazioni. Kandinski, Klee, Mirò e le loro opere riprodotte nella brillantezza patinata di un volume da guardare con meraviglia e stupore. E sorprendentemente Loretta mi indicava i rossi, i gialli come gioia, i blu accostati agli azzurri come cieli e notte, il nero come paura, il rosa come boccioli di fiori e i segni neri incisi come incomprensibili racconti. Il mondo di poesia e di sogno di Loretta che rubava a modo suo il mondo dell’artista. Non c’era bisogno di spiegare la “filosofia” dell’astrattismo e in un giorno pieno di luce recitai guardando il sole

Il Sole torna luminoso,

ne senti il calore,

come un abbraccio affettuoso.

I suoi raggi di rinnovata luce,

sono come una sveglia,

la natura si risveglia.

…Tutto riprende colore,

grazie alla luce e al calore del Sole. (Simone Pecorari)


Loretta, con i pastelli colorati dipinse su un cartoncino il trionfo del sole, istintivamente senza riferimenti figurativi, con la sua anima.

Un capolavoro di sensibilità. Sfondo rosso aranciato a tutta pagina come fosse un’onda (mi spiegherà che è il sole mentre danza la gioia), un angolo azzurro a delimitare il cielo e nel sole brillante un quadrato al limitare della pagina a destra con verdi di tonalità diverse e tocchi di rosa. Ma forse non so descrivere l’armonia e la gioiosa ispirazione.

Finì la supplenza, ma Loretta esigeva con forza che tornasse la signora con i capelli gialli come il sole.

Non ho dimenticato i colori di quel tempo, ora che cantano ancora l’affetto nella mia anima.

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