I VINCITORI DELLA II EDIZIONE DEL PREMIO LETTERARIO CITTA' DI SALSOMAGGIORE

 

UNO SCOMODO COMMISSARIO DI DANIELE BENATI VINCE LA SECONDA EDIZIONE DEL PREMIO LETTERARIO CITTA’ DI SALSOMAGGIORE


L'assessore Daniela Isetti, Daniele Benati, Eddy Lovaglio, Claudio Ardigò


Si è svolta domenica 6 ottobre presso la Sala Mainardi del Palazzo dei Congressi di Salsomaggiore la cerimonia di premiazione della seconda edizione del Premio Letterario Città di Salsomaggiore. Dopo il saluto dell’amministrazione comunale nella persona di Daniela Isetti, assessore alla promozione del benessere della persona, Eddy Lovaglio, organizzatrice dell’evento e Claudio Ardigò hanno proclamato i vincitori alla presenza dei finalisti intervenuti all’evento.

La giuria, capitanata dallo scrittore Valerio Varesi e composta dalla giornalista della Gazzetta di Parma e critica d’arte Manuela Bartolotti, dal giornalista Rai Luca Ponzi, dal critico letterario Claudio Ardigò e da Giorgio Lambri, capocronista del quotidiano La Libertà di Piacenza, ha decretato come primo classificato il romanzo Uno scomodo commissario di Daniele Benati, ispirato alla tragica vicenda del commissario Guido Cammeo la cui unica colpa fu quella di essere ebreo durante la dittatura di Mussolini. E’ quindi la storia vera del "processo del secolo", come lo definisce la propaganda fascista, che riguarda l'eccidio di Modena del 26 settembre 1921. L'autore è di Concordia sulla Secchia (Modena) ed è un commissario della Polizia di Stato.

Un libro per illuminare alcuni coni d’ombra della società di un tempo non così distante da quella attuale.


Marta Ajò

Al secondo posto Di cibo e di amore di Marta Ajò. Storia di una madre e una figlia, il cui rapporto è messo alla prova attraverso il cibo, elemento centrale del loro confronto. La sfida più dura nella vita di una persona è quella di affrontare la malattia di chi si ama, se poi le protagoniste sono madre e figlia è veramente difficile. 

Un romanzo per capire la differenza tra insegnare ed educare. Insegnare e’ dare delle nozioni; educare, come fa la madre protagonista del romanzo, è dare una testimonianza. Insegnare e’ sapere, educare è essere e accendere una fiamma in quel difficile percorso che ha attraversato la vita della figlia. Un romanzo, per usare una frase di Kafka, che apre uno squarcio nell’iceberg delle nostre coscienze.


Stefania Convalle

Parimerito al terzo posto Volevo solo avere più tempo di Stefania Convalle. La routine quotidiana di Antonio, vedovo da diversi anni, viene sconvolta dall'acquisto di una clessidra, che innesca riflessioni malinconiche sul tempo che passa e sulla sua vita che volge al termine. In pochi giorni, Antonio si ritrova a fare i conti con la sensazione che la vita stia accelerando, realizzando che i desideri non muoiono facilmente e che, nonostante l'età, c'è ancora bisogno di tempo per coltivarli. 

Un tempo che perdona ma anche il tempo come ossessione, troppo lento per chi aspetta, troppo rapido per coloro che temono, troppo breve per chi gioisce, ma è eterno per chi ama e alla fine la vita è tutta qui non si misura dalla quantità di tempo che ti rimane, ne attraverso il numero dei respiri che facciamo ma attraverso quei momenti che ti lasciano senza respiro.


Parimerito, terzo classificato: Ho chiuso con te di Emanuela Esposito. A Caivano, comune napoletano noto per il degrado, le gemelle Lola e Nina assistono alla violenta morte dei genitori, evento che segnerà per sempre le loro vite. Da adulte, le loro strade si dividono: Lola si trasferisce a Parigi per entrare nel mondo della moda, mentre Nina rimane a Napoli a insegnare pittura. Tuttavia, una tragica notizia costringe Lola a tornare in città, dove incontra Alessandro, un avvocato dal passato tormentato. Le loro vite si intrecciano, sospese tra passato e futuro, verità dimenticate e sentimenti inaspettati, rivelando che nessuno è ciò che sembra.


Isabella Brega

La giuria ha assegnato anche due menzioni speciali: La verità di Elvira. Puccini e l’amore egoista di Isabella Brega. Il libro è una ricerca su Puccini attraverso le lettere del compositore, della sorella, della moglie Elvira. Non è un romanzo ma uno spaccato sull’uomo ed il suo rapporto con l’universo femminile, ma soprattutto sulla sua complessa relazione sentimentale con la moglie Elvira. 

Un romanzo tra etica e passione; per capire che la passione senza etica è disordine, pericolo, tristezza e l’etica senza passione è burocrazia, grigiore assenza, unite sono una forza per il futuro, sono speranza.


Burn out di Michele di Mauro. Tre anni dopo aver smesso di operare a causa di un burn out, Marco Pacifico si è rifugiato nel suo paese natale. Un caso di suicidio-omicidio in cui il libro, attraverso una serie di colpi di scena, esplora il lato oscuro celato dai camici bianchi. Tormenti, soddisfazioni, sacrifici, rinunce, ma anche un mondo dove la passione può soccombere al potere.



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