IL VIAGGIO IN SICILIA DI ALBERTO CAEIRO DI ACCURSIO SOLDANO
di Laura Bonelli
Il 29 novembre scorso è uscito in Italia il nuovo romanzo di Accursio Soldano, “Il viaggio in Sicilia di Alberto Caeiro” (Leucotea), pubblicato anni fa dalla casa editrice portoghese “Ler Devagar”.
Il romanzo, all'inizio rifiutato da alcuni editori italiani è stato pubblicato in Portogallo e presentato al “Folio” festival letterario di Obidos dall'editore e dal cantapoeta sardo Mariano Deidda, riconosciuto come uno dei più grandi studiosi dello scrittore portoghese Fernando Pessoa a cui il titolo del romanzo fa riferimento.
E proprio per il personaggio scelto da Soldano in questo romanzo che esso si presenta come un’opera che intreccia realtà e fantasia, invitando il lettore a immergersi in un viaggio che non è solo fisico, ma sopratutto esistenziale.
Alberto Caeiro, uno dei più famosi eteronimi del poeta portoghese Fernando Pessoa, intraprende un viaggio alla ricerca di se stesso, accompagnato da un amico (Mariano Deidda) al quale viene chiesto di tenere un diario di tutto quello che accade e soprattutto di scrivere i dialoghi che avrà con un altro personaggio centrale del romanzo, Don Filippo. E qui nasce un intreccio fra l'esistenza reale di Don Filippo, un emarginato che vive in campagna e scolpisce teste in tutte le pietre che trova nel suo terreno e quella immaginaria di Caeiro.
Entrambi i protagonisti si trovano a fronteggiare la solitudine e le incertezze della vita cercando risposte a domande esistenziali e la loro interazione, un dialogo tra realtà e finzione, fra un uomo realmente esistito ed uno che è solo un'invenzione poetica porterà il lettore a riflettere sulla propria esistenza.
“Il viaggio in Sicilia di Alberto Caeiro” è un invito a riflettere sulla vita e sulle scelte che facciamo, a lasciarsi trasportare dalle emozioni e a scoprire il significato profondo di un viaggio, non solo fisico ma anche spirituale. Accursio Soldano ha una scrittura che sa come rendere reali i sogni; porta il lettore verso dimensioni insolite da sondare riuscendo a renderle tangibili. Verità ed immaginazione si mescolano dando origine a storie piene di fascino.
La scelta di Alberto Caeiro di andare in Sicilia per parlare con Don Filippo non è casuale. Caeiro è convinto che quel vecchio contadino crei con la scultura quello che Fernando Pessoa creava con la scrittura, ovvero altri sé con cui dialogare, come se scolpire teste o creare eteronimi fosse un continuo fuggire dalla solitudine, una continua ricerca di compagnia. E la domanda che Caeiro pone è semplice e allo stesso tempo drammatica: perché sono stato creato?
Ma è una domanda senza risposta e questo romanzo si propone come un vero e proprio viaggio tra parole e emozioni con un continuo scambio di ruoli in cui tutti ci ricordano l’importanza del dialogo e che ogni vita, anche immaginata, ha un senso. Il romanzo, già pubblicato in Portogallo, Brasile e Messico, si avvale nella edizione italiana della introduzione di Manuela Nogueira, nipote dello scrittore portoghese Fernando Pessoa.
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