Il Romanticismo viennese del Duo Savigni fra i vicoli di Castell’Arquato
di Ornella Altavilla
Per il secondo appuntamento de Le Anime della Chitarra, la sala del palazzo Vassalli-Remondini a Castell'Arquato in provincia di Piacenza, ospita, giovedi 17 luglio, il Duo Savigni: Laura e Enrica Savigni, rispettivamente al fortepiano e alla chitarra romantica. Le due sorelle musiciste sono esperte del repertorio del XIX secolo dopo, ormai, anni di studio e ricerca che hanno portato a strepitose trascrizioni e ad alcuni lavori discografici realizzati con strumenti originali e copie degli stessi.
La scelta della direzione artistica di ospitare un fortepiano assieme a una chitarra (principale protagonista del Festival), oltre ad aver esponenzialmente moltiplicato il numero del gioco di corde in sala, ha offerto al pubblico del Festival, prevalentemente attratto o esperto delle seicorde, una possibilità musicale raramente praticata. È noto, infatti, quanto sia complesso far convivere due strumenti armonici così completi. Una dimostrazione evidente è lo sparuto repertorio dedicato all’insolito organico e, di conseguenza, la necessità di ricorrere a faticosi lavori di trascrizione per creare musica da condividere.
Alla luce di questa breve premessa, il lavoro di Laura e Enrica Savigni acquista pregio e valore: la performance finale, infatti, è solo l’ulteriore passo di un cammino ben più articolato che inizia con la scelta dello stile per attraversare poi il reperimento delle parti, l’accomodamento degli strumenti, la creazione del timbro e tanto, tantissimo, studio. Il risultato è quella tipica magia che si percepisce ogni volta che un’opera d’arte nasce e vive grazie al suo essere condivisa. Il timbro del fortepiano sapientemente scolpito e coeso con quello della chitarra romantica hanno restituito pagine lontane di mondi ancor più lontani senza tuttavia apparire vecchi o consumati. Ad aprire il concerto, come consuetudine del Festival, anche quest’anno un giovane chitarrista, Luca Dondo che ha creato la cornice perfetta per il Duo con un movimento della sonata op. 23 di Matiegka e la Fantasia di R. Gerhard. Il programma di sala ha proposto un ritratto del romanticismo viennese articolato fra le pagine di J. Kaspar Mertz, Josephine Plantin e Clara Schumann per concludere con il Gran Potpourri Nazionale di J. Hummel e Mauro Giuliani: un catalogo di stili e generi dal carattere trionfale e maestoso, una prova di bravura che ha lasciato letteralmente senza parole il pubblico e ha saputo trasformare la sala Vassalli, rivestendola di quella scenografia che le mancava, grazie anche alla perfetta e impeccabile resa acustica.
La musica del Duo è stata accompagnata da brevi spiegazioni e puntuali descrizioni raccontate dalle sorelle Savigni riguardo alle scelte del repertorio, alla provenienza e alle caratteristiche degli strumenti: una guida all’ascolto che ha accompagnato l’intenso concerto rendendolo stimolante e coinvolgente.
Si conferma, anche per questa edizione, la tenace missione dei direttori artistici, Piera Dadomo e Vincenzo Torricella, di offrire al pubblico preziose occasioni di crescita e arricchimento.
Le Anime della chitarra continua ad aprire porte, schiudere dighe e lasciare che la musica eccellente incontri gli ascoltatori, appassionati o semplici curiosi, al di là degli stretti perimetri di un unico stile o di un unico strumento.
Commenti
Posta un commento