Un DON PASQUALE memorabile

 di Anna Lasorella 


Alto livello di Cast e orchestra, 

regia scoppiettante


Il “Summer Reggia Opera Festival” quest’anno ha riscontrato un successo dopo l’altro ad ogni serata arrivando al clou con l’opera “Don Pasquale”, dramma giocoso di Gaetano Donizetti, andato in scena mercoledì 16 luglio nel suggestivo scenario dei giardini storici della Reggia di Colorno. 


Nicola di Filippo

Un vero e proprio gioiello musicale del teatro ottocentesco svecchiato e piacevolmente allestito per questa produzione di non facile esecuzione. La partitura mette a dura prova cantanti e orchestra ma gli artisti che si sono esibiti sono stati tutti all’altezza del compito con facilità di emissione, presenza scenica ed interpretativa, perfetta precisione. 


Alessandro Ceccarini 

Mattatore il basso Alessandro Ceccarini nel ruolo del titolo a lui perfettamente congeniale, per vocalità, interpretazione e padronanza scenica; la Norina del soprano Sonia Peruzzi, bella e brava, ha coinvolto la platea intera, vocalmente perfetta e con interpretazione pepata come richiede il personaggio; il baritono Andrea Cortese è stato un magnifico dottor Malatesta così come il tenore Nicola Di Filippo che ha interpretato Ernesto, nipote di Don Pasquale. In quest’opera la partitura del tenore è veramente difficoltosa e dopo aver cantato per tutta l’opera ha il duetto finale con Norina “Tornami a dir che m’ami” dove addirittura canta un terzo sopra al soprano. Il giovane Nicola Di Filippo non ha avuto incrinature ed è sicuramente un tenore di talento da tenere d’occhio.


Andrea Cortese e Sonia Peruzzo
 

La Corale “Il Pellegrino”, diretta dal M° Gregorio Pedrini, ha riscontrato un successo personale e magistrale la direzione orchestrale del M° Lorenzo Bizzarri che ha diretto con gesto deciso e sicuro sia i cantanti che l’orchestra “Cantieri d’arte” formata da musicisti davvero straordinari. 

Degni di nota i comprimari, Giulia Ravaioli nel ruolo della domestica di Don Pasquale e Gregorio Pedrini nel ruolo del Notaro. 

La regia di Eddy Lovaglio, come sempre, ha rispettato la tradizione pur immettendo elementi di modernità con l’intento di rappresentare una storia senza tempo e sempre attuale, giocata in alcuni momenti su due livelli – palco e terrazza del palazzo Ducale -, con trovate sceniche divertenti e qualcosa di provocante per il personaggio di Norina che in guêpière ha saputo trasmettere con disinvoltura l’indole della protagonista femminile nella famosa aria “So anch’io la virtù magica”. 

Se qualcosa si può avere da ridire è che uno spettacolo operistico di così alto livello non dovrebbe restare senza replica. 







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