ROLF LISLEVAND A "LE ANIME DELLA CHITARRA" DI CASTELL'ARQUATO

di Ornella Altavilla






“Le anime della chitarra”, la rassegna musicale che si svolge da dieci anni ormai a Castell’Arquato, mercoledì 13 Luglio ha inaugurato la nuova edizione con il concerto di Rolf Lislevand, musicista norvegese noto ai chitarristi, principali protagonisti del festival, ma anche al pubblico di appassionati grazie alle felici collaborazioni con Jordi Savall e con artisti appartenenti al mondo del jazz, del flamenco, della musica araba e della musica popolare di varie origini.

Nascosta fra le stradine di sasso del borgo medievale, la Residenza dell’Annunziata – Fondazione Vassalli Remondini Belforti Barani, ha ospitato il concerto di Lislevand. Fra il pubblico: i giovani ragazzi che in questi giorni stanno partecipando alle masterclass di chitarra, molti musicisti e attenti e appassionati ascoltatori.

La scaletta di Lislevand si snoda fra nomi di compositori sconosciuti alle grandi platee sinfoniche e titoli di brani musicali che rimandano a forme tipiche del periodo storico musicale, a cavallo fra ‘600 e ‘700, comunemente identificato con il termine “barocco”. Un repertorio in cui Rolf Lislevand è particolarmente esperto e che lo ha reso uno dei maggiori liutisti contemporanei da sempre dedicato allo studio della musica antica.

Chiaroscuro il nome del programma di sala, un termine che rimanda ad un contrasto che viene proposto fin da subito: Lislevand, infatti, entra in scena imbracciando due strumenti, una chitarra barocca, espressione di una moda che nel 1600 aveva travolto la società popolare e una tiorba, declinazione strumentale del liuto, antagonista aristocratico della chitarra.

Le musiche eseguite hanno regalato al pubblico il sapore del passato, principalmente per le sonorità tipiche degli strumenti utilizzati ma non per le armonie e non per gli atteggiamenti compositivi: il percorso attraverso i brani di Sanz, Corbetta e Kapsberger, per citare solo alcuni dei nomi eseguiti durante la serata, hanno rivelato, infatti, pattern ritmici totalmente consueti nel linguaggio jazz o moderno in generale come anche le successioni armoniche percepite. Lislevand non ha mancato poi di valorizzare la vocazione improvvisativa tipica del fare musica nel 1600 dimostrando che confrontarsi con un repertorio “barocco” richiede una visione musicale che non sopporta barriere sia nei confronti della pratica improvvisativa, che nel periodo storico musicale era considerata prassi, sia per un aspetto filologico particolarmente cruciale. Non avere sempre a disposizione un repertorio intatto (come capita quando ci si imbatte nel repertorio della musica antica) richiede al musicista uno sforzo interpretativo per colmare lacune e risolvere dubbi senza strappare la trama di un messaggio e senza stravolgere l’intenzione musicale degli autori del passato.



Con atteggiamento moderno Lislevand ha saputo offrire un repertorio che, sebbene antico, ci ricorda una grande verità: in un passato lontano la musica non conosceva divisione di generi come compartimenti stagni, il musicista sapeva eseguire, comporre e improvvisare, sapeva adattarsi senza problemi ad un repertorio pensato per intrattenere la società popolare ma anche per dilettare l’aristocrazia. Un aspetto che il mondo musicale rischia di smarrire negli ultimi tempi, trascinato da un’intenzione sociale di valorizzare le specializzazioni in ogni campo e settore con il pericolo di perdere la visione globale delle cose. In quest’ottica l’omaggio a Morricone, proposto in occasione del bis con il tema di Nuovo Cinema Paradiso.

Il concerto proposto dal festival risuona come un invito: ritornare ad un “essenziale”, dove non siamo più incuriositi dal genere musicale in sé ma dal messaggio che la musica vuole veicolare.

Un messaggio di gratitudine al contributo della Fondazione di Piacenza e Vigevano che gli organizzatori del festival non mancano di ringraziare con la consapevolezza che soltanto l’unione delle forze del territorio, per un obiettivo comune e nobilissimo in questo caso, può far proliferare cultura e passione.


http://www.leanimedellachitarra.it/

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