CI HANNO NASCOSTO DANILO DOLCI

 

di Accursio Soldano





A cento anni dalla nascita, un libro racconta l’esperienza intellettuale e umana del sociologo, poeta, e attivista della nonviolenza Danilo Dolci. Un intellettuale che per le sue battaglie fu soprannominato Gandhi della Sicilia. Un uomo che è stato uno dei più significativi intellettuali del Novecento, un personaggio scomodo che nei suoi libri ha affrontato i grandi temi della società contemporanea, argomenti attualissimi e fondamentali. La sua produzione letteraria conta ottanta libri di cui venticinque raccolte di poesia.

Eppure nei libri di scuola, di Danilo Dolci non c’è traccia e per lo scrittore Maurizio Piscopo è arrivato il momento che i siciliani conoscano la sua storia e quello che ha fatto per la povera gente dell’isola negli anni difficili del secondo dopoguerra.

“Ci hanno nascosto Danilo Dolci” edito da Navarra, si avvale dell’introduzione di Amico Dolci, delle foto di Melo Minnella, Peppino Leone e quelle dell’archivio del Centro Studi, con un disegno di Tiziana Viola-Massa e un brano dedicato al sociologo triestino dal titolo: “Spine Sante”, eseguito con due fisarmoniche da Maurizio Piscopo e Pier Paolo Petta.

Il libro racconta gli aspetti salienti, che riguardano la vita di Danilo Dolci, un sociologo e intellettuale che ha ricevuto molti riconoscimenti internazionali ed è stato proposto nove volte per il Premio Nobel, racconta il suo amore per i bambini e per le fasce deboli e di quel 14 ottobre del 1952 quando a Trappeto, un paesino in provincia di Palermo assiste alla morte di Benedetto Barretta uno dei tanti bambini figli di pescatori e contadini affamati dalla miseria e dalla rassegnazione. Un bambino morto per fame. E quel giorno, Danilo dà inizio al primo dei numerosi digiuni che daranno grande popolarità alle sue battaglie per il lavoro, per il pane e per la democrazia. Si sdraia sul letto di morte di quel bambino e inizia lo sciopero della fame, e se anche anche lui fosse morto, lo avrebbero sostituito altre persone fino a quando le istituzioni italiane non si fossero interessate alla povertà della zona. La protesta, dopo aver attirato l'attenzione della stampa, viene interrotta quando le autorità s'impegnano pubblicamente a eseguire alcuni interventi urgenti, come la costruzione di un impianto fognario.

Quel fatto ha cambiato la sua vita. Come si può stare in silenzio dopo la morte di un bambino? Dolci con quel gesto ha fatto puntare l'attenzione sulla Sicilia, terra di poveri del dopoguerra.

“Ci hanno nascosto Danilo Dolci” fornisce una chiave d’accesso alla scrittura di uno dei più significativi intellettuali del Novecento, racconta la scuola di Mirto, il Borgo di Dio, il contrasto alla mafia, lo sciopero alla rovescia, la relazione con gli intellettuali, i documentari, il rapporto con la chiesa protestante, la radio dei poveri cristi con le speranze, le lotte dei contadini e dei pescatori nella Sicilia degli anni ‘50 e fornisce uno strumento per introdurre lo studio di Danilo Dolci nelle scuole, con un ricco corpus di testi consigliati, pensati per stimolare la riflessione degli studenti sulla produzione letteraria dell’autore.


Maurizio Piscopo e Amico Dolci

 

Giuseppe Maurizio Piscopo (Favara 1953), maestro elementare, compositore, musicista, giornalista pubblicista ha collaborato con Radio Rai Sicilia per 10 anni e scrive per diverse testate online. Ha pubblicato tra l’altro Merica Merica viaggio verso il nuovo mondo con Salvatore Ferlita e le foto di Angelo Pitrone, (Sciascia Editore 2015), La maestra portava carbone con Salvatore Ferlita (Torri del vento, 2018), Il vecchio che rubava i bambini (Aulino Editore, 2019), finalista al Premio Racalmare, Raccontare Sciascia con Angelo Campanella ( Navarra Editore 2021), Vitti ’Na Crozza la storia e la musica dei fratelli Li Causi con Antonio Zarcone (Lilit Books, 2021), La vita è un alfabeto (Navarra Editore 2023).

 

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