GINEVRA - STREGONERIA E DANZA NEL FILM DI ARTURO CANNISTRA'



di Laura Bonelli

Ginevra Gamberini  fu processata dall'Inquisizione di Modena all'inizio del XVII secolo per aver compiuto dei sortilegi amorosi. Accusata dal cognato subito dopo la morte del marito, finì sotto processo perché vennero trovate delle fave, dei fogli scritti e poco altro in casa sua. Dagli atti si evince in realtà che ai suoi parenti non piacesse la condotta della donna, troppo libertina. Dopo aver subito la tortura della corda, con cui fu strattonata per tre volte, venne condannata a delle pene salutari, ovvero preghiere specifiche per alcuni mesi e un periodo a pane e acqua prima di essere rimessa in libertà.
Il coreografo Arturo Cannistrà , ex danzatore del Teatro Comunale di Firenze diretto da E. Poliakov come solista e primo ballerino è successivamente in Aterballetto nella sezione sviluppo, progetti speciali e formazione. Il suo cortometraggio Ginevra è una libera interpretazione della storia della Gambarini in cui si mescolano molteplici livelli di lettura, ma al centro c'è l'esistenza osservata attraverso il  femminile in cui il dolore, la ricerca della libertà e l'anelito verso l'ignoto diventano danza e compartecipazione.  Cannistrà utilizza come protagoniste un gruppo over 55 i cui volti e movenze affascinano e trasmettono in modo pregnante esperienza di vita e profondità.
Bellissima la colonna sonora che accompagna le coreografie ambientate nel Castello di Bianello di Quattro Castella in provincia di Reggio Emilia.






Come è nato il progetto del film?

Sono sempre stato affascinato dalla Cinematografia fin da piccolo, ricordo che negli anni 80 a Roma quando studiavo alla Accademia Nazionale di Danza seguivo spesso i set dei Film durante le riprese e in alcuni film ne feci parte.
Ho letto diversi libri dei grandi registi, mi ha sempre affascinato la sceneggiatura, la luce e le riprese.
Quest'anno ho sentito che era arrivato il momento di produrre e realizzare un Film. Quindi è nato Ginevra che come primo obbiettivo era quello di un Progetto "Esperienziale " il famoso valore aggiunto che non ha eta'.
Con un Team di professionisti abbiamo lavorato per realizzare il Film in economia.
Il Film che in primis è stata una nuova esperienza per chi lo ha interpretato e per chi lo ha diretto registicamente.
Il progetto è nato grazie alla collaborazione tra la Libera Università Crostolo e Arturo Cannistrà&progetti di Danza .
Grazie al Comune di Quattro Castella in particolare l'assessore Danilo Morini che ha accolto il progetto con la richiesta di avere come set il Castello di Bianello luogo meraviglioso e misterioso .

.





La storia di Ginevra Gamberini è piena di punti oscuri, sembra più una vendetta di parenti che non approvano il suo modo libertino di vivere...

La storia che si dispiega sullo schermo è frutto di un percorso di significazione e traduzione che ha sfruttato anche le potenzialità un protocollo internazionale, chiamata Pre-texts, creato da Doris Sommer dell'Università di Harvard, che parte dalla lettura di un testo e che conduce i partecipanti all'esperienza, attraverso le diverse fasi del protocollo, a risignificare, contaminare, rinarrare il testo sorgente attraverso diversi linguaggi espressivi ed artistici. All'interno della sperimentazione del progetto di rete Archivi e salute, ho potuto non solo conoscere e avviare una sperimentazione Pre-texts basata sulla danza, ma anche mettere al centro del mio lavoro questo straordinario documento che racconta la storia di una donna accusata dal Tribunale dell'Inquisizione di stregoneria all'inizio del '600, conservato presso l'Archivio di Stato di Modena. Ginevra è un personaggio determinato storicamente, ma nello stesso tempo incarna un modello di personaggio femminile che possiamo ritrovare in ogni periodo della storia, anche nella contemporaneità. Ginevra è vittima di un mondo patriarcale, di invidie, di leggi offuscate dal pregiudizio e dalla misoginia, è un'eroina che incarna tutte le donne che hanno subito violenza, privazione della libertà, stigma e pregiudizio... Ma Ginevra esce dalla prigione, questo lo attesta lo stesso documento, e solcando quella soglia, si trasforma da vittima a donna in grado di prendere in mano il suo destino, malgrado la sofferenza e l'ingiustizia subite. In questo senso, Ginevra è una metafora potente per noi tutti, Ginevra può essere metafora di una promessa per l'umanità intera.





Hai scelto di utilizzare un gruppo di danzatrici non più giovani. Come mai?

Da 7 anni grazie alla collaborazione tra il Centro Coreografico nazionale/Aterballetto e la Libera Università Costrolo di RE ho ideato e condotto da prima in forma sperimentale e poi con esito performativo il Laboratorio tra gesto e danza dedicato alle persone Over 55anni che si chiama alla Ricerca del Gesto Perduto.
Un percorso che ha indagato come l'archivio gestuale di ogni persona puo' essere ri-codificato in altre forme d'arte.
Negli anni l'esperienza fatta attraverso esiti Performativi prima in sala e poi in scena ha creato un gruppo di Donne-Danzatrici che grazie al loro impegno ha saputo dare verità al Film e senza filtri estetici di movimento ed interpretazione.
Loro sono stati un grande esempio di come l'arte può donare longevità a persone Over55anni.





Al di là della vicenda storica il tuo film trasmette molto sulla condizione femminile: il dolore, il desiderio di libertà, l'essere "sul filo della corda"...

Il Film racconta stati d'animo di una persona che ha vissuto gran parte della sua vita rinchiusa a Palazzo .
Ho sentito che nel film andava valorizzato il Tema della condizione Femminile attraverso il Dolore, il desiderio di libertà , l'essere sul filo della corda .
Il Set ha messo in evidenza tutto questo , le grandi finestre, la luce , il grande scalone , i pavimenti , il paesaggio, i suoni , le mura , le vetrate, il portone , i profumi, i cancelli e le grate sono stati protagonisti di questo non racconto dove le donne come tante presenze-assenze o come pellegrini nel palazzo hanno interpretato la solitudine di Ginevra.


Arturo Cannistrà



Come hai affrontato la scelta della colonna sonora?

Ho lavorato a stretto contatto con il Maestro Francesco Germini che ha seguito il mio lavoro fin dall’inizio. Avendo seguito anche il giorno delle riprese al castello di Bianello ha individuato due piani di lettura per la composizione: il piano dell’ oscurità e il piano della luce componendo diversi brani inediti. Il resto delle musiche e’ stato scelto tra autori come Part, Mozart, Einaudi e Richter che ben si integravano con le sue composizioni

Commenti

Post più popolari