LA NUBE DELLA NON CONOSCENZA
di Laura Bonelli
Ogni realtà materiale è subordinata a quella spirituale che la regola
secondo il corso della natura, non viceversa.
In un periodo storico in cui l’ego dell’uomo sembra sicuro di poter decidere le sorti della terra a suo piacimento viene in aiuto uno sconosciuto autore inglese del Trecento con il testo La nube della non conoscenza (The Cloud). Scritto per coloro che desiderano seguire con serietà il proprio impulso spirituale di elevazione e conoscenza di sé, l’autore ammonisce, nel primo capitolo, chi non è veramente interessato: deve stare alla larga da questo testo, non gli serve. In effetti il libro non svela verità nascoste e straordinarie ma invita il lettore a guardare la propria natura, i difetti manifesti e quelli che si celano dietro il desiderio spirituale. Ecco che compare “la nube”, un luogo interiore in cui non si vede nulla, in cui il tempo, lo spazio, i ricordi, gli affetti e tutto ciò che riteniamo importante non ha più senso. Solo attraversandola si può giungere a Dio. Se non si abbandonano preconcetti, pregiudizi o visioni personali di Dio e della spiritualità si resta confinati, come un criceto che crede di correre lontano e invece è solo dentro a una ruota.
Sbarazzati di tutta la conoscenza e la percezione del tuo essere
se vuoi sperimentare realmente nell’anima la perfezione
dell’attività contemplativa in questa vita.
Graphe.it in una recente traduzione, affida la cura del testo a Elisabetta D’Ambrosio e Sergio Gandini, i quali intervallano i capitoli con interessanti riflessioni che prendono spunto sia dal pensiero cristiano che da altre religioni, in particolar modo da quelle orientali, con l'intento di "leggere tra le righe" questo trattato devozionale rendendolo fruibile per un'epoca tanto lontana come pensiero mentale ma forse, per alcuni, ancora vicina al cuore.
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