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ODISSEO OVVERO DEL MULTIFORME INGANNO

  di Bruno Pompili Giuseppe Sticchi, I sogni di Ulisse Il ritorno ripetuto, per immagini o per segni, della schiacciante ventura di Odisseo provoca sovente rinnovate illazioni attraverso documenti controversi o probabili; sempre torna il senso di un eccesso di polarizzazione della voce narrante che si configura come inevitata “depressione diegetica”. Odisseo che era pur stato giovane e piuttosto impulsivo non usava quasi mai memoria di quel suo tempo. Scontroso e spesso perfido, cupo la maggior parte dei giorni, dava l’idea di trovarsi sempre, proprio sempre, nel posto dove non voleva essere. Agiva dunque per costante moto di sopravvivenza, pensando ad altro: così sfuggiva alla realtà, e la riprendeva di tanto in tanto senza calcolare i danni nel frattempo arrecati, poi sempre presentati come effetti involontari. Dalle confidenze di Elena si sa che la semplice presenza di Odisseo incuteva timore, una pressione proprio al primo vederlo. L’aveva conosciuto da ragazza e ne aveva subìt...

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